Un film di Pablo Trapero. Con Ricardo Darín, Jérémie Renier,
Martina Gusman Drammatico, durata 110 min. - Argentina, Spagna 2012.
Il film è girato la prima parte, nella foresta amazzonica
del Perù e la seconda nella “Ciudad Oculta” di Buenos Aires.
Il film è girato la prima parte, nella foresta amazzonica
del Perù e la seconda nella “Ciudad Oculta” di Buenos Aires. La storia vede in
azione due amici preti, Julian (Ricardo Darin, tra i più famosi attori
argentini) e Nicolàs (Jérémie Renier, attore preferito dei fratelli Dardenne)
che è appena uscito da un’altra missione umanitaria dove è rimasto vittima di
un’imboscata e si è salvato per miracolo
I due sacerdoti si ritrovano a combattere per una causa
comune: trasformare un vecchio enorme ospedale (l’elefante bianco) mai
completato in un luogo che possa finalmente accogliere tutti coloro che per il
momento risiedono clandestinamente.
Nello stesso tempo i due preti sono impegnati umanamente in
questa realtà tra le più degradate e socialmente difficile della città: il
controllo della zona in questione, infatti, è conteso da due diversi gruppi di
narcotrafficanti.
I due sacerdoti cercano di esercitare la loro l'influenza
verso i tanti giovani, che ogni giorno vengono arruolati da queste gang, ma il
compito è molto difficile e pericoloso. Ad aiutare i due è Luciana (Martina
Gusman, già attrice nei precedenti di Trapero, Nacido y
Criado, Leonera e Carancho),
giovane assistente sociale, della quale Nicolàs s’innamora.
A rendere tutto più difficile sono una grave malattia di
Julian e la politica cieca e corrotta.
Julian e Nicolas sono molto ben inseriti nella popolazione
locale, assolvono al loro compito spirituale facendo sia da motore che da
intermediari (tra sindaco e vescovi) per assicurare il "cash flow"
necessario al progetto (i cui lavori sono in corso). Sono infermieri, insegnanti
e cercano di mettere pace tra le gang di spacciatori che si contendono il
territorio.
In un contesto così difficile e faticoso i due preti devono
affrontare anche una crisi di vocazione, Julian è indebolito dalla sua malattia
(tenuta segreta), l'altro si innamora, ricambiato, di Luciana.
Come spesso capita in realtà di questo genere, i due preti si dovranno chiedere fino a che
punto possono essere coinvolti nell'azione sociale? Fino a che punto possono
affiancare nelle loro lotte la popolazione in un ambiente fatto di fucilate,
bambini che fumano il "paco", poliziotti infiltrati e interventi dei
reparti anti-sommossa?
Ispirandosi alla storia e al messaggio di Padre Carlos
Mujica, un sacerdote ucciso in oscure circostanze negli anni '70 e citato in
modo diretto anche dai personaggi del film, il regista e sceneggiatore parla
ancora una volta della sua Argentina e della crisi, soprattutto sociale, che ha
attraversato e sta ancora attraversando; ma anche della guerra, senza fine e
senza possibilità di vittoria, che molti uomini e donne come i sacerdoti, i
servizi sociali o i tanti volontari combattono ogni giorno contro le ingiustizie
e la malavita nelle zone più disagiate del paese.
Regista tra i più importanti dell'attuale panorama
sudamericano, Pablo Trapero non ama ripetersi, e pur mantenendo una buona
prolificità continua a passare da un genere all'altro con estrema naturalezza.
Dalla precedente opera, il thriller Carancho, Trapero porta con sé l'ottimo
protagonista Ricardo Darin, vera e propria star del cinema argentino, a cui
affianca ancora una volta la bella Martina Guzman (moglie e musa del regista),
ma introduce questa volta un nuovo attore, il belga Jeremie Renier, a cui
affida l'importante ruolo di un sacerdote più giovane la cui fede è in crisi
dopo aver assistito impotente al massacro di innocenti nella giungla
sudamericana.
Nel film non mancano alcune sequenze che lasciano davvero
senza fiato, lunghi e complessi piani sequenza che contribuiscono a coinvolgere
lo spettatore. Più debole la storia che non sa approfondire come meriterebbero
i suoi personaggi.
Pablo Trapero resta sempre tra i registi argentini più attesi
ai festival, vincitore nel 1999 con Mundo
Grua, del premio della critica a Venezia, ha saputo spaziare nei
vari generi cinematografici, contando sulle sue forze, attraverso la casa
di produzione Matanza Film, da egli stesso fondata.
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