Eddie Morra (Bradley Cooper) è un fallito: della sua vita
non riesce a fare proprio nulla. Anche la sua sua ragazza
Lindy (Abbie Cornish) lo lascia e la sua vita è veramente allo sbando. Ma ecco la pillola magica che viene a salvarlo. Il fratello della sua ex-moglie, un poco di buono, gliela propone.
Questa pillola è in grado di mettere in funzione l’intera sua mente. Si tratta dell'NZT, una pastiglietta che ha il potere di
risvegliare tutte le parti del cervello che l'uomo solitamente non utilizza e mettere in connessione tutto ciò che si è appreso durante l'intera esistenza.
Gli effetti sono immediati e impressionanti: Eddie non solo riesce a scrivere
il suo libro in quattro giorni, ma sa tutto di qualsiasi cosa e riesce ad
apprendere con una semplicità incredibile.
Capisce che può diventare un mago della Borsa. Da quel momento, quindi, Eddie si
trasforma in una sorta di genio e diventa in poco tempo un uomo di
successo. L’unico inconveniente? La scorta di quelle “pillole speciali” non è illimitata, la sta cercando anche chi ha fatto fuori
Vernon per averla.
Eddie
Morra, conquista il mondo non grazie a trucchi e inganni o
grazie alla ricchezza, ma unicamente per mezzo della sua intelligenza. E questo può succedere ad un uomo qualunque, in un paese meritocratico per eccellenza, l'America. E riconquisterà anche la ragazza che lo aveva lasciato.
Buona la premessa dunque, e buona l'interpretezione dell'attore
protagonista, ma non basta.
A complicare le cose ci si mette poi anche Carl Van Loon
(Robert De Niro), magnate della finanza newyorkese che adocchia il talento di
Eddie per gli affari e successivamente lo prende sotto la propria ala
protettrice. Ma nulla è gratis in questo mondo spietato, neppure la fortuna, e
Morra se ne accorgerà ben presto…Farà i conti la dipendenza dal farmaco che, se non viene più assunto (il cognato intanto è stato ucciso), devasta il cervello e il corpo (molti clienti, verrà a sapere, - anche fra quelli della Borsa - stanno morendo).
Un film di Neil Burger. Con Bradley Cooper, Robert De Niro,
Abbie Cornish, Anna Friel, Andrew Howard. Thriller, durata 105 min. - USA 2011
Sceneggiato da Leslie Dixon, che a sua volta ha adattato il
romanzo di Alan Glynn, “Limitless” il film vorrebbe forse essere una commedia che colpisce la superficialità della classe dirigente americana, votata al
successo sempre più rapido ma incurante di costruire fondamenta solide per
mantenerlo. All'inizio il film ha ritmo, sembra scorrere per il verso giusto finché non arriva Robert De Niro e il
tono diventa quello del giallo ad incastri. Allora la trama diventa
un gran pasticcio, la soluzione finale poco chiara e credibilie. La narrazione stenta, la facile soluzione di alcuni snodi e l'eccessiva leggerezza delle ultime privare il film di quella profondità e valenza etica, di quei dubbi esistenziali che sono la sostanza di cui è fatta la grande science-fiction.
Il problema principale di “Limitless” è quello di non
riuscire a capire esattamente cosa essere: una pellicola di denuncia? Un
thriller? Un semplice sberleffo al modus vivendi statunitense? L’operazione non
imbocca una strada precisa, forse mette troppa carne al fuoco e getta alle ortiche anche gli spunti più che
interessanti che aveva proposto nella primissima parte del film.
Il film assume a tratti il ritmo frenetico e surreale di un tipico viaggio
sotto effetto di droga. Facendo abile uso di macchina a mano ed effetti ottici,
il regista Neil Burger riesce a visualizzare il funzionamento di una mente che corre a mille, ma devo dire è l'unica cosa che del film mi è piaciuto. Per il resto l'ho trovato molto deludente.
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