Un film di Derek Cianfrance. Con Michelle Williams, Ryan Gosling, Mike
Vogel, John Doman, Ben Shenkman. Drammatico, durata 120 min. - USA 2010. IMDb 7,3
Cindy e Dean sono una coppia sposata, hanno una figlia, Frankie, ed una cane. Lei è un’infermiera,
lui un imbianchino. Una famiglia come tante altre in crisi. Da giovani lei studiava per diventare medico, mentre si prendeva cura della nonna in
Pennsylvania; lui lavorava in una ditta di traslochi a New York. S’incontrano
per caso, lui la corteggia, s’innamorano. Una storia come tante, forse, in cui a volte succede che in una coppia qualcosa si rompa, allora si cerca di negare le prime avvisaglie, poi la paura aumenta, il
problema viene finalmente dichiarato, si cerca di ricucire gli strappi, ma poi- alla fine- ci si
arrende, ed ognuno va per la sua strada.
Dean, il marito si è adagiato, non ha più slanci, vive una vita piatta e incolori senza emozioni. Cindy, la moglie, spontanea e solare da giovanissima, nonostante una difficile storia tra i genitori alle spalle ed una vicenda con un ragazzo - Bobby - che segnerà lei e il rapporto con Dean, è delusa, disincantata sembra indossasse una corazza.
Tanto basta per essere arrivati ad un punto di non ritorno.
Dean tenta di essere un buon padre, ma lei è insoddisfatta di lui, della famiglia che hanno creato assieme (e che tanto assomiglia alla sua…), e forse anche del suo lavoro.
Il film è giocato tra passato e presente, segnati da un cambio di fotografia. Nel primo caso le scene sono state girate in Super 16mm,
nel secondo in digitale con la RedOne: perché anche il mood di un film si può
esprimere con i colori.
Derek Cianfrance presenta
la coppia qualche ora prima della fine, alla vigilia del 4 luglio, quando
giocano l'ultima carta passando una notte in un motel lontani dalla figlia Frankie.
Da qui, facendo dialogare perfettamente presente e passato, il regista inizia
un intreccio narrativo dove i gesti, le parole, gli sguardi e le dinamiche di
oggi sono solo l'eco di quegli stessi gesti, parole, sguardi e dinamiche che
nel passato erano pieni d'amore.
Blue Valentine parla di una storia d'amore ben precisa,
unica come ogni storia d'amore e forse proprio per questo riesce ad essere
universale, comprensibile da chiunque abbia vissuto una storia d'amore. Lo fa
in modo delicato, intimo, accompagnato dalle musiche evocative e scarne dei
Grizzly Bear (che firmano quasi interamente la colonna sonora del film) e da un
paio di canzoni tenere e poco conosciute che, come dice Dean "Ho trovato
questa canzone, una canzone fatta apposta per noi. Tutti hanno la loro canzone,
ma di solito sono pietose e sono sempre le stesse. Ma non noi. Noi abbiamo la
nostra canzone".
Per settimane intere,
prima dell'inizio del film, i due protagonisti hanno
abitato nella stessa casa, fatto la spesa in paese come i loro personaggi e
provato a vivere come un'infermiera e un imbianchino qualunque.
Il regista lascia spazio all'improvvisazione: scena del ponte di Brooklyn in cui Gosling cammina
senza alcuna protezione di sicurezza, fino alla serenata con tanto
di balletto di tip tap in cui si cimenta la Williams.
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